Scritto da Roberto Perin.

È qui la festa? Dal noto tormentone fine anni ’80 la risposta sarà: SI. Se siete passati dalle parti di Bibione nello scorso fine settimana avrete di certo notato e sentito quello che stava accadendo. Sì, era la Marathon quella vera, la stessa che per due anni è stata chiusa nella gabbia della pandemia e che solo l’anno scorso, in tono nettamente minore, era riapparsa con numeri discreti. Quest’anno è tornata con tutto il suo calore, l’allegria, la spensieratezza di sempre. Un’edizione magari non record ma decisamente importante. 10000 atleti, oltre 2000 squadre iscritte nelle varie categorie, 300 campi su un’area di 120.000 m² questi sono numeri davvero eccezionali per uno staff che da quasi trent’anni anima la spiaggia veneta.

Archiviata, o quasi, la stagione indoor si veniva a Bibione o comunque al mare per iniziare la stagione sulla sabbia. Un tempo il beach volley non era praticamente praticato nel periodo freddo per mancanza di spazi e strutture e quindi si inizia da tornei come questo. Per lo più amatoriali e legati a feste o ricorrenze specifiche. Qui invece nel corso degli anni la “mole” è cresciuta sempre di più. Da un piccolo torneo tra pallavolisti indoor prestati alla sabbia si è arrivati sino alla consacrazione internazionale, con atleti da ogni parte del mondo. Il torneo Open più grande al mondo è qui, in Veneto a Bibione ed è sempre bello. Chi non c’è stato, come atleta, spettatore o semplice curioso non può capire cosa sia. Per giorni, settimane ed anche mesi l’onda lunga dell’evento si propaga nei social ora mantenendo alta l’attenzione fino alla replica di Settembre, introdotta già da qualche anno, che chiude il cerchio della stagione del beach volley italiano almeno nella sua declinazione agonistica.
Si perché si compete, ci si arrabbia, ci si sfotte ma alla fine si è tutti amici in qualche modo e la sera si fa festa con l’aperitivo e il DJ set relativo. Fino a notte fonda ben sapendo che se sei in gara la mattina dopo è dura sostenere anche cinque o sei incontri e più vai avanti il livello si alza. Il fatto è che se partecipi alla Marathon è bello, ma se riesci ad arrivare a fare una gara sul Centrale o al “Centralino” sei forte e allora la voglia di vincerla un’Edizione ti viene, è ovvio che ti viene. Ho visto gente più contenta di vincere qui che una tappa all’Assoluto. Perché? Perché la Marathon è la Marathon.
Tornando all’aspetto meramente tecnico il torneo 2×2 sia maschile che femminile ha regalato spunti interessanti in ottica Campionato Italiano. Si è rivista la coppia Breidenbach-Benazzi già tricolore nel 2020 che vincono due argenti (2×2 e 3×3) e pure Toti-Allegretti vincitrici dello scudetto 2021 con un torneo condizionato dal convalescente ginocchio appena operato di Toti. S’è rivista la giramondo Dalla Vecchia che rientrata dalle Hawaii vince la categoria 3×3 con il Team venetissimo “Boia Sgheo!” insieme a Greta Cavestro, Stefania Boscolo e Giusy Rolla, la quale oltre al compleanno, festeggia pure l’oro bibionese. Nel maschile il 2×2 va ad una coppia polacca che batte i nostri Krumins-Kessler autori di un fantastico torneo che li ha portati in finale. Nel 3×3 maschile successo per il team dei fratelli Manni insieme a Francesco Vanni e Luca Colaberardino.
E poi le presenze di Matteo e Paolo Ingrosso, Filippo Lanza, Vittoria Piani, Alessia Gennari, Giulia Pisani un parterre de Roi come si deve per una prima passerella davvero unica!
A Bibione ha debuttato anche il Parabeach e il Sitting Beach due specialità che vede impegnati atleti/e diversamente abili e che sono candidate ad essere inserite nel programma Olimpico dal 2028 a Los Angeles proprio come il “fratello maggiore” Sitting Volley già presente.
Insomma un’edizione a tutto tondo o come dicono gli esperti, inclusiva. Una bella festa di sport. Un bello spot per il movimento del beach volley che ora si sposta l’attenzione alla parte agonistica per poi trovarsi a Settembre per la festa conclusiva, almeno per quello che riguarda il beach volley italiano.