Scritto da Roberto Perin.

Ed anche le ultime due formazioni impegnate nei loro rispettivi campionati, sono giunte a fine stagione. Un finale amaro per Vicenza sponda Anthea che nonostante il cambio di panchina a poco dal termine, non riesce ad invertire la tendenza e chiude le ultime tre gare con una sola vittoria e due sconfitte che non servono a nulla. Nell’ultimo turno domenicale le biancorosse di Volpini non vincono nemmeno un set nello scontro contro Cremona che consolida la posizione in testa alla classifica. Al fischio finale, la delusione è un misto di malinconia con l’annuncio del ritiro di capitan Lisa Cheli che dopo quasi 15 anni di pallavolo nazionale tra Serie A e B decide di appendere le ginocchiere al chiodo.

Rimaneva Conegliano, per chiudere la stagione delle venete. E la gara conclusiva valeva qualcosa di importante. Valeva lo scudetto. Dopo Supercoppa, Mondiale per Club, Coppa Italia la squadra di Santarelli fallendo la Superfinals di Champions League aveva solo un obiettivo: rimanere Campione d’Italia. Gara4, vinta di forza e carattere con un perentorio 0-3 aveva acceso entusiasmo in tutti tant’è che il Palaverde è andato sold-out dopo solo mezz’ora dall’apertura della prevendita nella notte di domenica. Un’attesa palpabile, una consapevolezza che non poteva esser delusa. Ma c’era sempre Milano con cui dover fare i conti. Una squadra che ha battuto due volte consecutive nella serie, una nella propria tana e che in casa non ha saputo sfruttare il vantaggio del campo subendo il gioco spumeggiante (finora inespresso) di Conegliano.

La squadra di Gaspari affronta anche Gara5 nell’unico modo che ha: aggredire dall’inizio e mettere pressione nel gioco avversario. E la tattica paga, come per la prima e la terza partita. Conegliano subisce, si smarrisce, recupera ma il primo set è ancora di Milano ai vantaggi. Stessa musica nel secondo. Milano avanti 12-18 e sembra finita: Santarelli pesca dalla panchina il jolly. Fa entrare Gray e sarà lei l’arma in più di Conegliano. Milano riesce a contenere, ma non chiude il colpo del ko e le gialloblu impattano su un set pari. Partita svoltata. Milano pian piano sparisce, il terzo set è un monologo Wolosz-Gray con la canadese che a fine gara segnerà 25 punti una percentuale stratosferica in attacco, nessun puro subito ed un ace. Numeri da MVP.

Il quarto parziale è una passerella per Conegliano che sale fino al 24-16. Prima di capitolare Milano riuscirà ad annullare cinque palle match, ma sarà Sarah Fahr a chiudere la contesa e dare il via ai festeggiamenti.
Conegliano-Gray-Fahr un cerchio perfetto che si chiude. Conegliano con il sesto titolo tricolore, quinto consecutivo, il più sofferto e primo vinto disputando tutte cinque le gare. Gray per la stagione in ombra che ha dovuto subire, ma che l’ha trovata pronta nel momento decisivo. Una che a fari spenti è arrivata da lontano e pallone su pallone ha rimesso in carreggiata una gara che si stava complicando oltremodo. Per lei il titolo di MVP è pienamente meritato. Infine Sarah Fahr, la centralona azzurra sfortunata in questi due ultimi anni con due infortuni seri che ne avevano minato la condizione sia fisica che mentale. E’ suo l’ultimo punto che mette fine alla partita e fa esplodere un Palaverde mai visto in questi ultimi anni.

Onore delle armi a Milano che ha tenuto la serie viva per cinque intensissime gare. Una formazione che l’anno prossimo avrà anche l’apporto di Paola Egonu, che dopo la stagione turca tornerà in Italia per provare a detronizzare Conegliano. Ci mancava poco per il primo tricolore, ma è andata in maniera diversa. Si sono lette e sentite tante cose su come è stata “penalizzata” Milano: calendario troppo compresso, troppe gare ravvicinate, Conegliano con più giorni di riposo. Signori, le regole ed i calendari sono stabiliti ad inizio stagione e la Federazione internazionale detta regole e termini. Se Conegliano ha vinto la regular season ed ha chiuso quarti e semifinali in due sole gare non è certo colpa del calendario. Di contro se Santarelli non avesse “pescato” Gray dalla panchina siamo sicuri che l’epilogo sarebbe stato diverso? Non lo possiamo sapere. Questo non per giustificare l’Imoco o denigrare Milano, ma la storia insegna che con i “se” e “ma” non la si scrive. Rimane una straordinaria serie, che ha incollato quasi due milioni di persone sul canale nazionale, che ha avuto un sold-out in meno di mezz’ora e che non può che far bene a tutto il movimento. Conegliano scrive 20 alla voce trofei, tutti griffati Monica De Gennaro, altro mito che da queste parti sa di leggenda. Milano può solo che migliorare e non mancheranno i risultati anche per loro. Come altre formazioni in questa stagione hanno dimostrato di poter competere a livelli altissimi.

Ricapitolando, questi i risultati delle formazioni venete nei campionati di Serie A maschili e femminili:

  • A1F: Imoco Volley, Campione d’Italia (5° consecutivo);
  • Superlega M: Pallavolo Padova eliminata nei SF Play Off 5° posto, mantiene la categoria;
  • Superlega M: WithU Verona eliminata nel girone Play Off 5° posto, mantiene la categoria;
  • A2F: Sorelle Ramonda Montecchio, 6° posto pool promozione in A2 2023-24;
  • A2F: Anthea Volley Vicenza, 7° posto Pool Salvezza, retrocessa in B1 2023-24;
  • A2M: Delta Volley Porto Viro, QF Play Off A1, mantiene la categoria;
  • A2M: Pallavolo Motta, ultimo posto regular season, retrocessa in Serie A3;
  • A3M: Da Rold Logistic Belluno, 8° posto regular season, mantiene la categoria;
  • A3M: Volley Team San Donà di Piave, 10° posto regular season, mantiene la categoria;
  • A3M: Sol Lucernari Montecchio Maggiore, 13° posto regular season, retrocessa in B 2023-24;
  • A3M: TMB Monselice, 14° posto regular season, retrocessa in B 2023-24.

Con la serie A, arrivederci alla prossima stagione.