Scritto da Roberto Perin.

Oramai gli aggettivi per la Prosecco DOC Imoco Volley si sono esauriti da tempo: eccezionale, leggendaria, straordinaria, stratosferica. Ad Istanbul (TUR), nella finale della Champions League le gialloblu completano uno straordinario Grande Slam, vincendo tutte e cinque le competizioni a cui a partecipano nella stagione 2024/25: Supercoppa Italiana, Mondiale per Club, Coppa Italia, Campionato Italiano e Champions League.

Le Pantere fanno meglio della passata stagione dove all’appello manca il Mondiale per Club, competizione a cui la squadra di Santarelli non aveva partecipato. Ma ad impressionare non è solo l’elenco dei trofei vinti. Lo sono anche i numeri, straordinari, di Wolosz e compagne. Complessivamente nelle cinque competizioni disputate, l’Imoco Volley ha giocato 52 incontri con 51 vittorie ed una sola sconfitta (in gara2 di semifinale scudetto contro Novara) con 150 set vinti e solamente 16 persi. Numeri da extraterrestri ma che da queste parti oramai sono una consuetudine.

Una società lungimirante che ha messo in piedi una vera e propria macchina vincente: se dal 2019 in Italia tutti i trofei sono appannaggio della società trevigiana un motivo ci sarà. Pur cambiando roster ogni anno, l’Imoco Volley rimane comunque ai vertici ed in questo 2025 ha raggiunto vette difficilmente avvicinabili da chiunque, almeno nel breve periodo. Tornando alla cronaca delle Final Four appena concluse, nemmeno il set perso contro Milano nella prima semifinale ha scalfito la sicurezza e tranquillità del gioco gialloblu. Dalla (unica) sconfitta contro Novara nei playoff scudetto, che aveva interrotto la serie di 50 successi consecutivi, le Pantere hanno perso solamente 2 set, entrambi contro Milano in gara1 di finale e proprio nella semifinale continentale. Poteva essere un campanello d’allarme, sono stati semplicemente dei passaggi a vuoto che l’Imoco ha prontamente cancellato non lasciando spazio alle avversarie. Conegliano diventa a ragione l’incubo di Milano (e non solo), visto che in otto gare stagionali le lombarde hanno subito otto sconfitte, andando vicino alla vittoria solo alla prima occasione, nella finale di Supercoppa vinta dall’Imoco per 3-2 ad inizio stagione. Poi solo vittorie da tre punti a sugello di una superiorità lontana dall’essere messa in discussione. In finale poi contro Scandicci, che aveva surclassato le padrone di casa del Vakifbank, le pantere non hanno mai dato l’impressione di essere in difficoltà e le super prestazioni di Gabi e Zhu hanno suggellato lo storico traguardo raggiunto. Insomma leggendaria sembra riduttivo, ora la definizione di squadra “planetaria” non è affatto fuori luogo! Complimenti a Santarelli al suo staff ed alla società. Ma grazie anche a Scandicci e Milano che completando un podio tutto italiano conferma l’eccellente lavoro fatto nel Belpaese a cominciare dallo storico oro olimpico della Nazionale conquistata estate scorsa e culminato nel secondo “triplette” consecutivo nei trofei continentali al femminile.

Nel maschile ci sono solo brutte notizie. Stagione terminata per Padova e Verona che nelle rispettive semifinali per i playoff 5° posto cedo il passo rispettivamente a Modena e Milano entrambe col medesimo punteggio di 3-2. Per Padova non basta il doppio vantaggio in casa di Modena, con una prestazione davvero pregevole ma non sufficiente a piegare i “canarini”. I ragazzi di Cuttini giocano bene per quasi tutta la gara, con un crescendo continuo iniziato proprio in concomitanza dell’inizio di questi playoff ed in una gara dalle mille emozioni pagano, forse, la poca esperienza a giocare i “punti pesanti”. Impresa sfiorata, come sottolinea il tecnico patavino a fine gara, ma soddisfatto per le prestazioni profuse dai suoi in queste poche gare. Nell’altra semifinale gara dalle due facce a Milano: i locali vanno sul 2-0 con una gara accorta e compatta. Verona arriva ad un passo dal tracollo ma con una grande reazione riescono a ribaltare un terzo set praticamente chiuso e rinvigorire una gara che fino a quel momento era stato un monologo meneghino. Grazie al successo del terzo parziale, gli scaligeri che gettano il cuore oltre l’ostacolo e portano Milano al quinto set: Verona parte bene ma man mano si spegne e lascia campo agli avversari. La chiude Kaziynski, MVP poi anche della gara. A Verona non bastano i soliti Keita e Mozic che insieme fanno 51 punti; in finale ci va Milano che ora se la vedrà, in gara unica contro Modena.

Niente da fare nemmeno per Belluno che, impegnata nella finale promozione, torna da Sorrento con una sconfitta ed ora si trova sotto per 2-1 nella serie al meglio delle cinque gare. Fattore campo rispettato per la prima volta visto che i ragazzi di Marzola avevano espugnato il PalaTigliana a Pasqua ma che avevano dovuto cedere in gara2 alla VHV Arena ai sorrentini. Ora la serie torna in Veneto ma sarà l’ultima occasione: o si torna a Sorrento o in A2 ci vanno Petrarca e soci. Gara3 ancora una volta non tradisce le attese: intensa, equilibrata, con tanta adrenalina e piena di colpi ad effetto, un vero manifesto per la pallavolo. Belluno ci prova da subito, anche per cancellare l’opaca prestazione casalinga di sette giorni prima ma Sorrento fa sempre la voce grossa. Tutti i set si sono risolti nel finale e solo per dettagli. Nonostante tutti i tentativi da ambo le parti per “portare” l’inerzia dalla propria parte. 1-0 Sorrento e poi pareggio Belluno. Come sempre lo spartiacque della gara risulta essere il terzo set: Sorrento parte forte e mette un buon vantaggio ma i rinoceronti non ci stanno a con un Loglisci in grande spolvero non mollano un colpo. Sorrento avanti 22-14 ma un parziale di 7-0 per i bellunesi rimette tutto in discussione grazie a Schiro che prima rimette in corsa i suoi ma poi pesta la linea al servizio successivo e i locali la spuntano sul filo di lana. Sorrento tira un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo e inizio il quarto parziale avanti. Belluno non ci sta e cambia marcia arrivando anche a +3. I padroni di casa operano il sorpasso sul 19-18 e Belluno vede nuovamente le streghe. Stavolta il miracolo non accade e a far festa è Sorrento, ora col pallino del gioco in mano e due tentativi per salire di categoria. Per Belluno invece siamo all’ultima fermata: domenica o si vince o si chiude una stagione, che comunque vada si può ritenere positiva.

Fotocredit: CEV